E’ normale che una madre accudisca il proprio figlio, specialmente se è disabile. Se ci guardassimo attorno con occhi un po’ più attenti, chissà quanti casi di sofferenza e dedizione familiare potremmo scoprire.
Però la storia di Maria Teresa è diversa.
Ella dall’aspetto sembra fragile come una fogliolina al vento. I capelli corti, il fisico minuto, l’abbigliamento casual-sportivo, la fanno assomigliare a una ragazzina, ma la forza di Maria Teresa è tutta nelle sue idee.
L’ho incontrata casualmente in una libreria, dove presentava il suo libro “Cogliere un fiore e consegnarlo alla luce” e mi ha subito interessata.
Poi l’ho conosciuta meglio, ho visto suo figlio Enrico, che per un incidente al parto è nato spastico, non parla e non cammina.
La giornata accanto a Enrico è un infinito susseguirsi di gesti e attenzioni che vanno rivolti a lui: bisogna lavarlo, girarlo, imboccarlo, sistemarlo sulla sedia e ogni volta ricominciare senza mai stancarsi, senza farsi prendere dall’insofferenza e dallo sconforto.
Maria Teresa ha fatto di più, non ha mai trattato Enrico come un essere privo di coscienza e di desideri, ha sempre cercato di comunicare con lui, di fargli fare le sue scelte, finché è riuscita ad interagire con lui, non solo per gli aspetti del quotidiano, ma addirittura suscitandogli il desiderio di esprimersi in poesia…
Insieme hanno scritto il libro sopracitato, che Vi consiglio di leggere, per entrare in un mondo che alla maggioranza di noi è sconosciuto, o giudicato secondo “clichè”, ma che invece è ricco sia emotivamente che culturalmente.
L’impegno di Maria Teresa non è dedicato solo a suo figlio, ella è diventata il punto di riferimento per tante famiglie colpite da un evento così grande, che affrontano con le reazioni più diverse: dalla rabbia al rifiuto all’isolamento.
Maria Teresa non smette mai di lottare per suo figlio e per loro.
Inoltre ha creato intorno a sé una vasta rete di volontari, ma questo forse ve lo racconterò un’altra volta…
Per lei ho scritto di getto la poesia che allego.
Adriana Marini
MARIA TERESA!
Maria Teresa,
piccola donna forte
sei riuscita a infrangere i muri
che la sorte
ti ha posto sul cammino
col fragile bambino.
A Enrico, soffio di vita
che non sa camminare
pian piano hai costruito le ali per volare…
Lui che non sa parlare
conosce la magia
di scrivere parole
in forma di poesia.
Eppure tutto questo
ancora non è niente
intorno a te hai coinvolto tanta gente:
parenti amici e sconosciuti
che hanno dato e ricevuto aiuti!
E tutto questo giro
di amici e di parole
è stato naturale
come il sorgere del sole.
Ma quello che considero
“miracolo a Milano”
è il tuo rapporto vivo col marito Adriano…
E anche se a volte la tua vita si sdoppia
con lui non hai mai smesso di essere una coppia!!
Adriana Marini
Maggio 2003