Una domenica mattina del 2007 il mio piccolo – aveva allora poco più di 5 anni – si sveglia all’alba lamentando un fortissimo dolore ai piedi; ha anche qualche decimo di febbre. “Artralgie, nulla di preoccupante …” ci dice il pediatra venuto a casa la domenica stessa e ci confermano i medici consultati nei giorni seguenti. Ma nel giro di un mese arriva la diagnosi di leucemia linfoblastica acuta. Così Luca inizia la terapia: 24 mesi – da protocollo. Durante questi mesi però la vita deve andare avanti. Luca ha appena concluso la scuola dell’infanzia e a settembre avvia la scuola primaria in ospedale con la dolcissima maestra Dori.
A febbraio siamo finalmente a casa per una pausa di 3 mesi, ma Luca non può frequentare la scuola a causa dell’immunodepressione causata dalla chemioterapia. Così è costretto a lavorare a casa, in parte con il servizio di Istruzione Domiciliare e in parte grazie alla cortesia di uno scricciolo chiamato Alessia. Da quel momento Alessia diventa l’angelo custode di Luca; dapprima un angelo invisibile, conosciuto da Luca solo per mezzo dei suoi quaderni e di quello che gli racconta la mamma, poi in carne ed ossa quando, a partire dalla terza elementare, finalmente Luca frequenta regolarmente la scuola. Anche nei mesi e negli anni successivi la sua amichetta non interrompe la sua azione di tutoring, benché nessuno ormai glielo chieda più. Terminato il ciclo della scuola primaria, quando ormai nessuno se lo aspetta, la malattia improvvisamente ricompare. Questa volta la chemio non basta, ci vuole un trapianto di midollo. E così Luca si prepara ad affrontare questa ennesima battaglia, forte della maturità che il lavoro attento delle maestre e il clima accogliente dell’intera classe ha saputo produrre.
Ancora una volta con grande sofferenza, ma anche con i suoi amici di sempre a fianco, Luca riesce a vincere la sua battaglia, e ancora una volta, rientrato a scuola nel mese di aprile, ritrova il suo angelo custode. Luca ed Alessia sono in prima media.
Oggi (2013) frequentano la seconda, la battaglia di Luca non è del tutto conclusa, ma la gratuità dell’amicizia di Alessia gli infonde quel giusto grado di fiducia nelle sue possibilità, nelle persone che lo circondano e nel suo stesso futuro.
Maria Rita Borgia (mamma di Luca)
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